Non c’è titolo più adatto. Ora il mio cuore va a gonfie
vele. Ho fatto il solito controllo annuale. Non poteva andare meglio.
Purtroppo 5 anni fa mi svegliai con i sintesi dell’infarto,
come avevo già raccontato. Da lì cominciò la mia odissea. Fu il momento più
buio della mia vita e per la mia famiglia. Non lo auguro a nessuno. Ma partita
dopo partita, sacrificio dopo sacrificio, impegno dopo impegno, con la forza, la tenacia, il carattere, l'orgoglio,
l'amore per me stesso e per la mia famiglia, iniziai a trovare luce. La tanto
sperata luce, anche se, devo essere sincero, la soluzione era forse dietro l’angolo. Oppure, non volevo ammetterlo, ma sapevo cosa non andava in me.
Non è facile, lo so, ma bisogna provarci. Quello che non
tollero, è la mancanza di voglia di lottare. Mi spiace, ma quella non l’ho mai
persa.
Ora anche il cardiologo mi segue e mi riempie di gioia. “Guardi.
Non si offenda – mi dice – ma se tutti i pazienti fossero come lei, questo
reparto non avrebbe ragione di esistere. Poi – continua – lei ha un cuore da
atleta”. Dopo aver letto i referti del sangue, l’ecografia, l’elettrocardiogramma in
pochi secondi, ribatte ”se lei avesse avuto un problema o una malattia, ora possa solo affermare con certezza che lei è totalmente guarito. E’ inutile che venga ancora; le faremmo
perdere solo tempo”. Non vi annoio con ulteriori frasi. Per me queste sono
soddisfazioni. Il resto lo lascio a voi